Gli Inganni della medicina legalizzata

( – Tratto dal libro: “La medicina della nuova era” da P.8 a P.11)


Fin al 1920, prosperavano in America numerosi sistemi di cura:
idroterapia, omeopatia, naturopatia, terapia dietetica, allopatia,
osteopatia, chiropratica ed altri metodi coesistevano ed il sistema
legislativo non favoriva un sistema rispetto un altro. Durante questo
periodo gli Stati Uniti divennero uno tra i paesi con il più basso stato
di malattia al mondo. Nel 1920 il rapporto Flexner sosteneva che la
farmacologia rappresentava il futuro delle cure mediche e spinse il
governo a destinare i propri fondi, nonché le ricerche, unicamente
verso la cura della salute attraverso il farmaco. Dopo pochi anni i
decessi per malattia in America erano aumentati del 500%.
Oggi i farmaci sono la quarta causa di morte negli U.S.A.. Questo è
un dato ufficiale comunicato dall’O.M.S. (Organizzazione Mondiale
della Sanità).
Anche i farmaci che all’apparenza ci sembrano poco pericolosi in
realtà possono essere causa di morte.
Un esempio per tutti: la comune compressa di aspirina; negli U.S.A.
ogni giorno muoiono più di 40 persone per aver assunto una sola
aspirina!
Quanti sono i farmaci in commercio che oltre a non dare beneficio
arrecano gravi danni alla salute? Migliaia!
Chi vuole documentarsi su questo scottante tema può leggere libri
dal titolo: “Ciò che i dottori non dicono”, “La mafia della sanità”,
“Medicina inganno totale”, “Come impedire al vostro medico di
nuocervi”, “La prova evidente del danno”, “Farmaci che
ammalano”, “Vogliono farti ammalare”, “Speculazioni e abusi in
campo sanitario”, etc…
Chi avrà il coraggio di leggere qualcuno di questi testi documentati
rimarrà inorridito per quanto accade nel campo sanitario.
Il perché di tutto questo? Gli elevati profitti!
Le case farmaceutiche fatturano ogni anno una cifra totale
nettamente superiore a quella degli introiti derivanti dall’estrazione
del petrolio. Quindi i proprietari delle case farmaceutiche (e loro

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soci) essendo gli uomini più ricchi del mondo detengono la parte più
rilevante dell’economia mondiale; considerate anche che i costi
sanitari sono in continuo aumento e rappresenteranno entro il 2013 il
28% del prodotto lordo americano.
I profitti delle case farmaceutiche aumentano con l’aumentare
delle malattie. Sino a cinquant’anni fa un numero nutrito di patologie
erano inesistenti perché prima non esistevano gli agenti scatenanti.
Un esempio: la sclerosi multipla.
Questa malattia non esisteva prima che venissero usate le
otturazioni in amalgama, note come piombature dentali. Esse
contengono il 50% di mercurio che è l’elemento più tossico tra quelli
non radioattivi. Oramai è dimostrato che esiste una stretta
connessione tra chi ha la sclerosi multipla ed un numero alto di
otturazioni in amalgama che il malato ha in bocca.
Nel 1990 Magnus Nylander dell’Istituto Karoliska di Stoccolma
dimostrò che neonati deceduti per sindrome da mortalità infantile
improvvisa (SIDS) avevano tessuti con elevati livelli di mercurio e
che gli accumuli di mercurio nel feto erano proporzionali al numero
di otturazioni di amalgama della madre. Questi risultati sono stati
confermati dai ricercatori di molte università.
Secondo le testimonianze che raccolgono gli odontoiatri a molte
persone a cui sono state tolte le amalgama scompaiono mal di testa,
vertigini, palpitazioni, tremolii.
Perché nonostante questi risultati e nonostante il Ministero della
Sanità obblighi il dentista a trattare gli scarti di amalgama come
rifiuti solidi molto pericolosi per la salute non viene ancora bandito il
suo utilizzo nelle otturazioni dentali?
Una stretta trama di leggi Statali protegge lo status quo e il
Ministero della Sanità limita e ostacola prodotti e terapie che non
contemplano l’uso di farmaci.
Inoltre, consulenti medici influenzano l’opinione pubblica dalle
stazioni televisive e attraverso pubblicazioni scientifiche e popolari
per far apparire terapie che sono solo nocive per la salute come
indispensabili per la sopravvivenza.

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Un esempio è combattere il cancro con la chemioterapia o la
radioterapia. Sono passati più di 30 anni da quando il presidente
Nixon dichiarò la guerra al cancro, da allora per ricerca e terapie
convenzionali contro il cancro sono stati spesi duemila miliardi di
dollari con il risultato che stanno morendo di cancro più persone di
quanto mai accaduto in precedenza. Non una sola frazione di questo
denaro è stata destinata per documentare e sperimentare terapie di
tipo olistico.
In Germania, nell’arco di più di 25 anni, è stata condotta una ricerca
da centinaia di migliaia di medici che monitoravano la degenza di
milioni di persone malate di cancro. I risultati sono:
una persona ammalata di tumore/cancro, facendo chemioterapia o
radioterapia aveva una sopravvivenza media di tre anni e mezzo. Una
persona ammalata di tumore che non si sottoponeva a nessuna di
queste terapie aveva una sopravvivenza media di dodici anni.
Secondo questi dati risulta chiaro che la chemioterapia o
radioterapia non apportano benefici ma addirittura accorciano di
molto la vita! E questo lo sanno bene la stragrande maggioranza
degli oncologi, medici specializzati che la prescrivono come cura ai
pazienti.
Ben l’88% di essi, ad un questionario dove c’era la domanda: «se
voi, personalmente, aveste un tumore fareste la chemioterapia o
radioterapia?» ha risposto: «assolutamente no!». Evidentemente
questi medici, oltre a constatare personalmente sui loro pazienti i
danni che producono le terapie nel cancro sono informati dei dati
statistici sul tasso di mortalità di coloro che si sottopongono a questi
trattamenti: dopo 5 anni è del 95% e dopo 7 anni è del 98%.
Il lettore leggendo questi dati si chiederà perché allora questi
trattamenti sono reputati indispensabili per la sopravvivenza e
prescritti dagli oncologi? La risposta è semplicissima:
Un protocollo medico redatto dal Ministero della Sanità sotto il
governo Prodi obbliga che questi trattamenti vengano prescritti a
tutte le persone ammalate di cancro e il dottore che li sconsiglia
viene licenziato e radiato dall’albo professionale.

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I soli benefici che danno la chemioterapia e la radioterapia sono
quelli economici a favore delle case farmaceutiche che incassano
dalle regioni o dallo stato per ogni singolo trattamento di
chemioterapia dai 1500 ai 5000 euro, e per ogni singolo trattamento
di radioterapia dai 5000 ai 15.000 euro; moltiplicate il numero medio
di trattamenti che fa un paziente con il numero di persone ammalate
di cancro … e capite perché il maggior fatturato al mondo è fatto
dalle case farmaceutiche!
Ricordate che non molti anni fa alcuni giudici scoprirono che un
ministro della sanità aveva la cassaforte piena di lingotti d’oro
ricevuti in regalo dalle case farmaceutiche.
Per questa strategia economica (più il sistema immunitario è
indebolito più abbiamo patologie, più compreremo farmaci)
attraverso i mass-media si nasconde o si altera la verità. Studi di
ricerca ed un’analisi statistica obiettiva dimostrano che la
chemioterapia e la radioterapia non hanno alcun fondamento
scientifico: al giorno d’oggi i tipi più comuni di cancro sono
resistenti alla cura tanto quanto lo erano 40 o 50 anni fa;
ma allora come si fanno apparire le terapie anticancro vincenti?
I comuni metodi per far risultare le statistiche mediche favorevoli
sono:
1) i pazienti che muoiono nel corso di trattamenti prolungati
con chemioterapia o radioterapia non vengono conteggiati, in
quanto non sottoposti al trattamento completo;
2) la tendenza attuale è quella di raccogliere stati precancerosi
nelle fasi iniziali e curarli come fossero un cancro, il che prolunga
artificiosamente i tassi di sopravvivenza e abbassa quelli dei decessi,
facendo così apparire più efficaci le terapie mediche;
3) è comunque possibile che vi sia una genuina componente di
un aumentato tasso di sopravvivenza poiché un numero sempre
crescente di malati di cancro opta per terapie naturali supplementari;
4) i tassi dei decessi attribuiti a morte non imputabile al cancro
a breve distanza dalla cura era del 200%; due anni dopo tale tasso
eccessivo di decesso scendeva al 50%.
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Gli Inganni della medicina legalizzata

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